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Presentazione premio Severo Ghioldi 2011

 

volantino Breganzona, 3 dicembre 2010,

Presentazione del "Premio Severo Ghioldi" presso l’aula magna delle scuole elementari di Breganzona, giunto alla sua quinta edizione.

Il Premio Severo Ghioldi per aspiranti giornalisti, - promosso dalla IUBILANTES Organizzazione di Volontariato Culturale onlus, in collaborazione con la Insubria Media Point associazione per l’etica nella comunicazione - nasce per incoraggiare la formazione e riconoscere l’attività di giovani che vorrebbero cimentarsi nella realtà dei media della carta stampata.

Segue un estratto degli interventi:

 

Antonio Franzi
Buonasera siamo qui per presentare la quinta edizione del premio Severo Ghioldi e abbiamo la fortuna di farlo in una località di riferimento per questo personaggio che ha sempre visto nella frontiera non un ostacolo ma una occasione di interscambio, una occasione di sviluppo delle culture, una occasione di dialogo ed ecco nella realizzazione di questa quinta edizione del premio tutti coloro che stanno collaborando alla sua realizzazione abbiano in chiaro questi elementi: l'elemento del premio Severo Ghioldi come occasione di interscambio culturale, come occasione di crescita, di una comunità che è accomunata da tanti elementi, è la comunità che lavora, vive sul territorio tra Como, Varese e il Canton Ticino.

Come comitato organizzatore ci fa molto piacere essere qui a Lugano in questo complesso che definire efficiente è poco, ma anche interessante e bello sul piano estetico, una struttura scolastica che dovrebbe essere presa a modello.

Questa sera, innanzitutto avremo il piacere di leggere alcune opere che sono state premiate nelle scorse edizioni del Premio Chiara, opere che naturalmente hanno degli elementi dei contenuti che si addicono particolarmente a questo nostro incontro. Abbiamo il piacere di avere una ragazza ticinese che nello scorso anno si è aggiudicato una delle categorie in cui è suddiviso il premio, inoltre abbiamo degli articoli che si rifanno ad una figura culturale che è di riferimento per tutti noi che lavoriamo e viviamo al confine ed è la figura di Piero Chiara. Abbiamo anche il piacere di avere con noi il direttore della divisione della scuola del Canton Ticino Diego Erba.

Per iniziare do la parola a chi ha voluto fortemente questo incontro insieme ad Insubria Media Point associazione creata da Severo Ghioldi e rappresentata da Mauro Sarasso insieme ad Ambra Garancini presidente dell'associazione Iubilantes, chi ha voluto questo incontro questa sera è Giuseppe Termine presidente dell'associazione UPF-Ticino che chiamo al mio fianco. Grazie.

 

Giuseppe Termine

Buonasera vi ringrazio tutti per essere qui alla presentazione del "Concorso letterario Severo Ghioldi".

Un sentito grazie al Professore Diego Erba, Direttore della Divisione della Scuola del Canton Ticino, e alla Prof.ssa Maria Chiara Sibilia, moglie di Severo Ghioldi.

Non ho conosciuto personalmente l’educatore e giornalista Severo Ghioldi, ma da quanto ho letto, e da quanto mi ha raccontato l’amico Mauro Sarasso, il suo curriculum mi ha molto impressionato. So che ha dedicato gran parte della sua vita ai giovani, non solo fornendo loro un esempio limpido d’impegno professionale, di passione civile e rigore morale, ma anche per avere incoraggiato, sostenuto e valorizzato la personalità dei suoi studenti.

Nell’intenzione dei promotori, il Premio Ghioldi nasce per incoraggiare la formazione e riconoscere il talento di quei giovani che vogliono immergersi nella realtà dei mass media. Il Premio è riservato a giovani studenti ed alle realtà sociali dedicate ai diversamente abili, del territorio delle province di Como, Varese e del Canton Ticino.

Grazie al suo impegno e alle sue qualità umane, tempo fa è stato conferito a Severo Ghioldi, dalla Universal Peace Federation Italia, il titolo di "Ambasciatore di Pace".

La Universal Peace Federation è un’alleanza d’individui e di organizzazioni, dedicate alla costruzione di un mondo di pace e di prosperità per tutte le persone. La UPF é stata inaugurata il 12 settembre 2005 al Lincoln Center di New York con 376 delegati da 157 nazioni, ed accomuna personalità di spicco in ambito politico, religioso, accademico, economico e civile, nonché diverse organizzazioni.

I suoi obiettivi sono:

  1. Promuovere la partnership tra governi, religioni e società civile, che perseguono lo sviluppo basato su valori universali.
  2. Promuovere una cultura di pace attraverso l’educazione, lo sport, le arti, i mezzi d’informazione ed il volontariato.
  3. Promuovere e favorire la cooperazione interreligiosa.
  4. Promuovere la prevenzione e la risoluzione dei conflitti.
  5. Rafforzare i legami familiari che costituiscono il contributo base alla pace globale.

Oggi l’UPF è attiva e radicata in 180 nazioni del mondo. Un grazie profondo va ai fondatori dell’Universal Peace Federation, il Dr. Sun Myung Moon e Signora. L’UPF Ticino è invece nata il 30 gennaio 2009 promossa da un gruppo di persone già impegnate in diversi settori sociali, e sensibili al tema della pace nel mondo. Essa si avvale della collaborazione dell’UPF Svizzera e dell’UPF Italia, e distribuisce la rivista in lingua italiana dal titolo "Voci di Pace".

Inoltre, per suo Statuto, si attiva e lavora per promuovere e mettere in rete, tutte quelle associazioni che si sono distinte sul territorio della regione insubrica, per il loro impegno a favore del dialogo, della cooperazione, della formazione, del benessere sociale, della Pace e della cultura. La sede dell’UPF in Ticino é a Breganzona. Con enorme piacere, L’UPF Ticino si è attivata per ospitare la presentazione del concorso letterario Severo Ghioldi. Come Presidente dell’UPF Ticino ed Educatore Sociale, sono onorato di ospitare questo importante progetto. Grazie

 

Diego Erba

Buonasera a tutti, innanzitutto porto i saluti delle nostre autorità cantonali, in particolare dal nostro consigliere agli Stati Gendotti che è il nostro ministro dell'educazione, noi abbiamo una organizzazione un po' diversa di quella della vicina Italia, in pratica ogni cantone è autonomo in materia scolastica, quindi non dobbiamo andare nella capitale svizzera, quanto decidiamo noi a Bellinzona viene attuato, quindi abbiamo anche questa facilità di rapportarci con il territorio e di cogliere quelle che sono le preoccupazioni o i problemi o le difficoltà del territorio stesso, è in questo ambito che si svolge la mia funzione, sono responsabile della scuola di tutto il Cantone Ticino.

I casi della vita hanno voluto che lo scorso anno avessimo un contatto proprio sulla tematica della pace poi ci siamo incontrati a Bellinzona, e di seguito abbiamo cominciato a diffondere questa iniziativa anche nelle nostre scuole, mi fa piacere che alcuni contributi siano arrivati, noi ci teniamo a questi contatti con l'Italia aldilà dei dibattiti o discorsi politici che pongono problemi quando invece si scende noi di un passo, le relazioni tra le persone hanno fortunatamente la meglio, noi intessiamo rapporti di amicizia e di collaborazione con l'Italia e ci sentiamo appartenenti alla stessa origine culturale, da questo punto di vista sono di più gli aspetti che ci accomunano da quelli che ci differenziano, penso che in un mondo come quello di oggi dove la mobilità delle persone è intensa e persone di ogni lingua e cultura si mescolano, sarebbe un errore non abituare i nostri giovani a confrontarsi con l'altro, è sul piano del confronto che si cresce.

Questa occasione di partecipare e di diffondere all'interno delle nostre strutture scolastiche il bando di concorso ha un duplice significato: innanzitutto quello di stimolare i nostri giovani a scrivere, perché oggi purtroppo si prende il telefonino, si sintetizza in tre o quattro paroline il tutto, così questo può essere un primo obiettivo ovvero stimolare i giovani a scrivere, secondo confrontarsi con un altra realtà italofona perché il nostro grosso problema all'interno della svizzera è che l'italiano lo parliamo praticamente solo all'interno del Cantone Ticino, quindi non abbiamo mai grossi elementi di confronto ed è solo attraverso il confronto e la messa in comune delle produzioni che uno può crescere, può svilupparsi può arricchirsi, questo è il significato.

Abbiamo frequenti relazioni con la vicino Como e rispettivamente con Varese, dove siamo stati da poco a presentare la nostra organizzazione scolastica, abbiamo avuto degli scambi con il provveditorato, pensando alle strutture accademiche universitarie ticinesi, da sempre abbiamo avuto ticinesi che hanno frequentato le università di Milano e di Pavia, adesso abbiamo le strutture di Lugano e quella dell'accademia di Mendrisio dove accogliamo persone di altre nazionalità, quindi è con questo sentimento di essere compartecipe di una operazione collettiva che abbiamo dato la nostra adesione, il nostro patrocinio, abbiamo poi voluto segnalare a tutte le nostre scuole questa opportunità con l'augurio che i docenti possano raccogliere questi stimoli e invitare i ragazzi a fare questo passo, ci vuole solamente un po' di coraggio, ognuno deve avere questa voglia di confrontarsi, e comunque è un impegno interessante con una giuria molto qualificata e mi fa piacere che lo scorso anno non solo qualcuno ha partecipato ma anche, sentivo prima del Team Ticino che è una specie di piccola rivoluzione ticinese, siamo riusciti finalmente a mettere sotto lo stesso tetto diverse squadre calcistiche, questo è già un esempio non solo di comunione ma di unione, quindi ben vengano queste iniziative e soprattutto mi felicito con i promotori e con chi ha pensato di avere un momento di riflessione su queste tematiche anche nel Canton Ticino. Grazie e buona serata a tutti.

 

Ambra Garancini

Vi ringrazio di questo invito a partecipare a questo importante presentazione che è in un contesto fondamentalmente nuovo per il premio Ghioldi. E’ la prima volta che espatria, questo mi fa molto piacere perché sono sicurissima che questa visione al di sopra dei confini, questa idea di condivisione e di consapevolezza delle comunità e dei loro problemi sicuramente è una cosa che ha dentro nella mentalità e nel modo di agire e di essere più profondo di Severo. Severo che ho conosciuto, ho il ricordo vivo della persona e di quello che sapeva trasmettere agli altri, se il premio Ghioldi è arrivato a questo punto, se il premio può coinvolgere i giovani della vicina confederazione io penso che sia un grandissimo arricchimento.

So quanto interesse per la cultura italiana c'è in ambiente ticinese, questa idea di appartenere ad un ceppo comune che aldilà dei confini mantiene questa identità unitaria è sicuramente importante, io confido davvero che la quinta edizione del premio abbia una partecipazione ancora maggiore dall'esterno rispetto a quelle che sono state le fasi precedenti. Vuol dire che i giovani che si cimenteranno in questa quinta prova saranno delle persone ancora più consapevoli del fatto che il ruolo di un giornalista è veramente quello di conoscere, di entrare in un territorio, di capire i problemi e di saperli poi tradurre in un linguaggio che sia comprensibile e accessibile.

E’ molto importante che si parli di giornalismo in questo momento, la situazione in Italia è molto difficile per i giornalisti, ci sono delle situazioni che mettono in difficoltà la libertà di espressione, io sono convinta che educare a leggere il territorio, a leggere la realtà sociale e a scrivere, a comunicare determinate problematiche inerenti a tutto quello che si è osservato sia per i nostri giovani una occasione straordinaria di crescita, e se questa occasione riguarda una comunità che supera i confini politici è una crescita ancora maggiore. Perciò, ripeto, oltre che onorata sono contenta che il premio Ghioldi alla sua quinta edizione abbia questo pubblico, abbia questa attenzione e spero che i ragazzi del cantone Ticino, e di questa comunità in particolare, rispondano in una maniera costruttiva nel senso di cogliere lo spirito di questo premio, ovvero la formazione del giornalista.

Il giornalista è una coscienza critica ed essere una coscienza critica a volte è decisamente scomodo, i nostri ragazzi tante volte cercano vie più facili per essere giornalisti, nelle edizioni precedenti abbiamo visto tanti articoli che erano trascrizione di situazioni magari interessanti, emotive ecc., ma che non entravano dentro nel cuore, è certo che dal punto di vista del rapporto età di chi scrive entità del problema non è facile che un giovane riesca ad essere incisivo. Però io penso in quinta edizione il premio Ghioldi possa davvero, grazie a questi nuovi contributi di giovani che scriveranno, maturare e produrre dei frutti ancora più maturi.

Iubilantes non si sovrappone come mission con quello che è lo spirito del premio Severo Ghioldi, noi promuoviamo itinerari di pellegrinaggi di vie storiche, ma abbiamo in comune la presenza di Severo, il fatto di averlo conosciuto e di aver conosciuto il suo impegno e di aver visto il modo in cui ha affrontato la parte terminale della sua vita, è stata sicuramente una lezione per tutti di quanto sia importante questa coscienza del mondo che si ha intorno. Questo è il motivo che ci fa essere presenti qui adesso, nuovamente vi ringrazio di questa accoglienza e di questo step, spero che i ragazzi facciano del loro meglio anzi sono sicura che faranno del loro meglio. Grazie.

 

Mauro Sarasso

Prima di tutto vorrei ringraziare Giuseppe Termine che ha creduto nella spinta di venire a partecipare alla presentazione del premio Severo Ghioldi, era presente ad Appiano Gentile, ha visto come si era mossa la situazione, gli ho lanciato l'idea di fare qualcosa qui e subito si è dedicato ad accompagnarci all'ufficio a Bellinzona dove abbiamo incontrato il dottor Erba, che ringrazio, perché il suo intervento dall'anno scorso ha prodotto una partecipazione maggiore da parte delle scuole ticinesi, quindi un grande ringraziamento, siamo sicuri che anche quest'anno avremo maggior successo.

Mi lega a Lugano e soprattutto mi legano tanti ricordi che ho avuto con Severo quando venivamo a quelli che lui definiva i blitz o perché c'era qualche conferenza particolare all'Università del Giornalismo di Lugano, siamo venuti parecchie volte e ci lega anche il rapporto con Maurizio Canetta, che si scusa di non poter essere qui. Maurizio è stato l'ultima persona con la quale abbiamo realizzato il progetto dell'Insubria Media Point, Associazione per l'etica nella comunicazione, l'avevamo invitato a Varese a tenere un incontro proprio sulla televisione svizzera, quella sera ricordo che avevamo accompagnato Maurizio qui a Lugano e stavamo pianificando di portare il giornalista Brambilla che in quel tempo era direttore della provincia, è l'ultimo ricordo in cui ho potuto vedere Severo efficiente pimpante perché dopo la malattia è andata velocemente e un mese e mezzo dopo non era più con noi.

Avevamo parlato molto dei giovani, nel periodo in cui non era più legato al lavoro della scuola, aveva stabilito un rapporto con la scuola di Balerna e aveva creato questo ponte tra il preside di Balerna e il preside di Malnate, mi parlava molto di questo lavoro, ci teneva molto a questo lavoro tra le scuole, ammirava molto il sistema scolastico del Canton Ticino, diceva siamo distanti cinque chilometri eppure c'è un abisso tra le nostre strutture, io pendevo dalle sue labbra perché mi raccontava dal suo punto di vista di studioso dedicato nella realtà. Con Severo avevamo ideato tanti momenti di incontro tra giornalisti, uno di questi Pietro Berra. Ricordo nel momento in cui l'ultimo giorno abbiamo salutato Severo, Berra mi ha avvicinato e mi ha detto "perché non facciamo qualcosa per ricordare Severo?" e ha lanciato l'idea del premio per aspiranti giornalisti. Parlandone con Chiara abbiamo detto sì, credo che Severo lo apprezzerebbe, perché si occupava di scuola, si occupava di ragazzi per cui ho detto "va bene, buttiamoci".

Ci siamo incontrati con Antonio e con altri amici giornalisti e abbiamo dedicato la prima edizione e credo che abbia suscitato abbastanza interesse soprattutto nelle scuole; sappiamo benissimo che le scuole sono oberate da tanti impegni, a volte il nostro pamphlet passa inosservato se dietro non c'è un lavoro ai fianchi fatto con l'insegnante, non sempre si riesce a far passare questo nelle scuole, comunque noi ci crediamo, andiamo avanti a piccoli passi, siamo alla quinta edizione, il premio Severo Ghioldi penso che andrà avanti. Mi sono piaciuti moltissimo i lavori che hanno fatto i ragazzi del Cantone, sono stati due momenti toccanti, il primo forse perché poi ho conosciuto il papà del ragazzo di cui si parla nel carnevale, Tamagni, mi aveva colpito questo particolare, un evento che è successo e una ragazza che lo scrive. Grazie