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Essere nonni: un grande cuore per un percorso di crescita

 

foto serata Breganzona, 24 novembre 2010,

Intervento di Giuseppe Termine alla serata dedicata al ruolo dei nonni.

 

Ogni persona, nel corso della sua vita, assume in ambito familiare e sociale, differenti ruoli, secondo le diverse esperienze e attività, in cui si trova coinvolta. Tra i vari eventi che conducono una persona ad assumere nuovi ruoli, vi é la nascita di un nipote, che muta notevolmente i dinamismi relazionali, dei neo genitori e novelli nonni. Con l’arrivo dei nipoti i nonni accedono a un nuovo rapporto tri-generazionale, che racchiude in esso forti implicazioni affettive ed emotive. Diventare nonni, dunque, crea la nascita di un nuovo ruolo e di una nuova sfera affettiva. L’amore tra nonni e nipoti, è forse il meno celebrato, tra tutti i sentimenti descritti dai poeti: se pensiamo, alla quantità di versi, e note musicali, dedicati all’amore tra uomo e donna, o tra madre e figlio, ci si accorge che la relazione nonni-nipoti, è tuttora un campo inesplorato.

Molti uomini e donne, di tutte le razze, culture e religioni, si sono attivati nella storia umana, per promuovere l’amore e la benevolenza verticale, in particolare nel rapporto affettivo, nonno-genitore-figlio. Tra Oriente e Occidente ci sono delle importanti differenze culturali, ma le aspirazioni etiche e morali di queste due sfere sono molto simili. Nell’etica confuciana, le nuove generazioni sono educate a tre principi:

Primo: Curare, servire, e rispettare i genitori, i nonni e gli anziani.

Secondo: I giovani, sono educati ad avere uno stile di vita, che non sia motivo di vergogna, per i genitori davanti alla società.

Terzo: Viene insegnato, che l’amore filiale, si traduce in onora e glorifica i tuoi genitori e antenati.

Di conseguenza, nella cultura orientale, tutti i nonni e gli anziani, hanno un ruolo centrale e insostituibile, nell’educazione morale dei nipoti e dei giovani.

Nella tradizione ebraica e cristiana si insegna ad amare il prossimo come se stessi. Un aspetto importante di questo principio educativo, consiste nello sviluppare l’autostima, le proprie capacità e potenzialità. In effetti, prima che una persona possa amare gli altri, deve essere capace di amare se stesso. Ciò risulta, inoltre, essere un fondamentale concetto psicologico.

Essere nonni

Essere nonni, dunque, non è un’improvvisazione, ma il frutto di una educazione che viene da molto lontano. Essa riconosce nella persona un valore primario, e promuove al contempo un'apertura verso gli altri. Il ruolo dei nonni oggi è oggetto di studi e indagini, per cui è possibile sostenere che è un ruolo emergente. Questo ruolo è tutto da ridefinire, perché la funzione che i nonni oggi si trovano ad occupare non corrisponde più all’immagine che hanno imparato dal passato. Anche senza che essi lo desiderano, cambiano diverse cose nella loro vita, essi si accorgono, che i loro figli, con la nascita dei nipoti, aprono nuovi orizzonti nella loro vita, e imparano a pieno titolo a essere genitori e accedono a quel mondo nascosto di cui avevano tante volte sentito parlare dai loro genitori, ... caro figlio, quando avrai dei figli tu, allora potrai capire...

Essere nonni oggi richiede atteggiamenti e comportamenti diversi rispetto a un tempo, non è un'esperienza ricavata dal vissuto tradizionale, ma una reale reinvenzione. Il ruolo che i nonni oggi devono assumere, non corrisponde, infatti, all'immagine che loro hanno appreso dalla loro infanzia, e ciò può senza dubbio creare notevoli difficoltà di adattamento alla realtà dei nostri giorni. È capitato più volte, sentire qualche nonno dire: "Ai miei tempi non si faceva così".

Da sempre i nonni sono stati un punto di riferimento importante per la crescita dei loro nipoti. È stato osservato che i bambini che hanno maggiori relazioni con i loro nonni, sono più fiduciosi e più calmi, di quelli che non hanno questa relazione.

Numerosi studi psicologici confermano come il modo, in cui una persona è stata cresciuta e considerata dalla sua famiglia, sono gli elementi che hanno contribuito maggiormente all’autostima nell’uomo adulto. Infatti, é convinzione di parecchi rami della disciplina psicologica che la persona cui manca l’autostima, difficilmente riesce a stabilire soddisfacenti e sincere relazioni d’amore e d’amicizia con il prossimo. Secondo questi studi, la presenza attiva dei nonni nella crescita del bambino facilita il processo d’indipendenza e lo sviluppo della sua personalità e dell’autostima.

L’asse fondamentale e il cuore dell'universo

Il Dott. Sun Myung Moon, fondatore dell’UPF, spiega che "il rapporto nonno-genitore-figlio, è l’asse fondamentale e il cuore dell'universo", e sostiene che l’amore dei nonni, crea un ambiente, dove si sviluppa la fiducia, la reciprocità, la stima, e il rispetto per le persone, per le cose, e per la natura. 

Sostiene anche che all’interno di questo rapporto, nonno-genitore-figlio si forgiano una molteplicità di sentimenti, che se sono compresi, assimilati, e maturati dal bambino, formeranno in età adulta un bagaglio di competenze affettive fondamentali. Per il bambino, la partecipazione dei nonni, è una presenza importante, perché essi li accolgono con amore disinteressato, li educano, e contribuiscono con la loro autorevolezza a formare nel nipote una persona adulta. L’amore e l’atteggiamento che essi mettono in campo non sono artificiali, ma è un orientamento della loro natura di nonni, una loro disposizione interiore, un modo innato di porsi in essere con i loro discendenti.

I nonni sanno trasmettere non solo amore, ma anche un bagaglio di competenze che educano i nipoti, a relazionarsi con gli altri. Il loro esempio costituisce una scuola per la vita. Molti di noi conservano dei bellissimi ricordi di almeno uno dei quattro nonni. Generalmente la persona matura si distingue dalla persona giovane, giacché è capace di vivere alcune qualità, che quest’ultimo tende a sottovalutare, ad esempio, il valore dell’essere più che dell’avere, il valore dell’amicizia e del dialogo, più delle cose materiali. I nonni con la loro pazienza aiutano i giovani a riscoprire, l’importanza della parte più nascosta del loro essere, e li facilitano a maturare il piacere, di stare in armonia, sia con il proprio "Io interiore", sia con la natura e con il mondo. L’amore che i nonni sanno regalare, come dice il Dottor Sun Myung Moon, è l’amore più puro e verticale di vivere per gli altri. Essi sono una fonte inestimabile del radicamento per un bambino.

Loro sono il legame con tutto quello che è successo prima, e danno un senso di continuità e di rassicurazione. Aiutano il bambino a conoscere com’era la vita, prima che loro nascessero, e con loro, i bambini comprendono le loro radici, e quindi da dove provengono, e il genere di persone da cui sono nati. Sono il legame alla catena della storia famigliare. È risaputo che il cuore dei nonni ha un innato bisogno di dare. Possiamo affermare che i modelli relazionali appresi nella relazione con i nonni riversano poi, nei rapporti sociali, facendo influsso sulla comunità. Il Dottor Sun Myung Moon spiega che "l'amore e il rispetto che i nonni trasmettono ai nipoti non é soltanto una percezione, ma è sopratutto un’azione di dare e ricevere continua, che sviluppa la personalità del bambino, in un continuo divenire, fino a farne una persona amorevole e matura". La messa in pratica delle cose apprese dai nonni, diventa per il bambino, un esercizio che produce benessere e serenità. Già Omero, nell’antichità, mostrava che una delle forme di apprendimento, avviene attraverso l’imitazione e la ripetizione di gesti e parole, messe in atto dagli eroi.

Le ore vissute con i nonni sono momenti privilegiati e unici, perché lì sono tramandati particolari insegnamenti, significati e valori, che non sono possibile impararli a scuola. L’indole dei nonni, è di dare amore, e di investire quest’amore nella relazione con i nipoti, questo modo di rapportarsi, con loro, concorre allo sviluppo armonico del loro carattere e della loro personalità. Una volta diventato adulto, il nipote non smetterà di considerare i propri nonni, un modello, e una fonte di conoscenze. Tutti noi intravediamo la saggezza in queste persone, che sono un pezzo importante della nostra storia. La famiglia, quindi, va conosciuta come un insieme, non solo d’individui, ma anche di generazioni.

La relazione nonno-nipote

Quando viene al mondo un figlio, nascono due genitori, e quattro nonni, si acquisiscono e si manifestano nuove identità, si costruiscono nuovi ruoli e nuove responsabilità, ma anche nuove frontiere del cuore da vivere ed esplorare.

Diventare nonni significa sentire che la propria vita sta entrando in una dimensione nuova, di spazio e di tempo. Si osserva che il processo di crescita e maturazione nell’uomo, ha luogo attraverso un continuo divenire. Nel corso della sua vita, l’uomo sperimenta molti aspetti del sentimento: di figlio, di fratello e sorella, di amico, di sposo, di genitore e infine di nonno, che é l’aspetto più verticale dell’amore.

Va detto che l’educazione dei nipoti non spetta ai nonni in prima persona, è un compito, che compete ai genitori. Qualora i nonni tentassero di correggere sui nipoti certi input educativi, o riprendono i propri figli di fronte ai nipoti, tolgono autorevolezza ai loro figli, indebolendo la loro autorità. I nonni hanno solo un ruolo di complemento. Se i ruoli sono mantenuti, sono proprio i bambini a trarne il beneficio maggiore. I nonni ideali, offrono suggerimenti sui problemi dell’educazione, nel rispetto delle scelte, fatte dai genitori. Essi ricevono soddisfazione dal rapporto che costruiscono, con i loro nipoti, e non dal loro intervento educativo. La disponibilità e la vicinanza dei nonni, influenza in modo importante la relazione con il nipote.

Una recente ricerca segnala che il 47% dei bambini, cresciuti senza nonni, ha manifestato maggiore propensione, alla violenza. La stessa ricerca rileva che almeno un nonno in famiglia ha reso i bambini meno dipendenti, al richiamo della televisione e dei giochi elettronici.

I nonni insegnano al bambino a riconoscere il passato attraverso l’esperienza imparata dalla vita. In tal senso, assumono il ruolo di mediatori delle tradizioni, e rappresentano le radici vive della nostra cultura. Da diversi anni, nella scuola elementare di Breganzona, dando seguito a un progetto dei docenti, in 5a elementare, è proposto a tutti i bambini, di scegliere un tema, e svolgere un capolavoro scritto. Ebbene, diversi hanno scelto di raccontare la storia di un loro avo. Non avete idea delle cose bellissime, e curiose che hanno scritto.

Il pedagogista Duccio Demetrio ripete: fondate la famiglia sul nonno, e recuperiamo il piacere, di stare con loro. I nonni devono essere considerati, una risorsa indispensabile, per la crescita dei bambini.

Steiner, fondatore dell’omonima scuola, scrisse: "Soltanto il bambino che avrà imparato, nel tempo della sua vita giovanile dai nonni, saprà, una volta diventato anziano, avere un gesto benedicente." Quel gesto benedicente, che può essere anche una sola, carezza, un gesto, che può avere una sacralità infinita. Il tempo del nonno, prosegue, è fatto di gesti benedicenti, e l’educazione, anche nel tempo dell’adolescenza, è un bene-dicere. Un bene che non è dato solo al nipote, ma anche al figlio, che gli ha dato quel nipote, conclude affermando, quanto sia importante per il bambino e l’adolescente, sperimentare la presenza attiva dei nonni, poiché possono apprezzare la saggezza, e l’esperienza che non è imposta ma trasmessa semplicemente con l’amore e la serenità. Essere nonni non é comunque facile, richiede di mettere in campo competenze, abilità relazionali, e di essere a contatto con le proprie emozioni. I nonni, vedono nuovamente e rielaborano il rapporto vissuto con i propri figli, divenuti a loro volta papà e mamma, rammentano e rivivono, il rapporto, che hanno vissuto con i propri nonni, alla luce della nascente relazione con i nipoti. Essi hanno la capacità di farsi tramite, della memoria individuale e collettiva tra le generazioni, che altrimenti andrebbero perse. Ribadisco che nonni non si nasce, ma lo si diventa con l’esercizio e la pratica, dando così luogo ad un divenire, dove i sentimenti maturano, e aprono orizzonti sconosciuti dell’affettività, che altrimenti, resterebbero inesplorati.

Ritornando a quanto detto dal Dottor Sun Myung Moon, "il rapporto nonno-genitore-figlio, è l’asse fondamentale e il cuore dell'universo", e se comprendiamo il profondo significato, del concetto di amore tri-generazionale, Lui, sostiene che entriamo nelle più alte sfere della cultura del cuore”.

Chi sono i nonni

Sono quelle persone che, nel pieno della loro maturità, mettono a disposizione la loro vita, la loro casa, la propria esperienza, la propria saggezza, il loro amore, i loro pensieri, alla parte più fragile, più bisognosa, e tenera dell’umanità, ossia i loro nipoti con cui instaurano, un reciproco intenso legame d'amore e di appartenenza.

I nonni accettano il nipote per quello che è, rispettano la sua identità e nei casi di matrimoni internazionali, devono riconoscere anche il sopraggiungere di una nuova cultura. Questa è una condizione essenziale per instaurare un dialogo a lungo termine.

Il nonno, conquista il nipote, con la sua autorevolezza, piuttosto che conquistare il suo affetto con regali, o gratificazioni materiali. Se non vuole solo essere il custode, ma piuttosto un educatore, deve trasformare la relazione, in un’opportunità di crescita reciproca. Il nonno deve sapere coinvolgere emotivamente il bambino, e svolgere insieme con lui, attività interessanti, per entrambi, come leggere insieme, andare a pesca, o semplicemente fare musica. In altre parole condividere degli interessi.

I nonni sono interessanti, anche perché raccontano episodi a loro sconosciuti, di quando i loro genitori erano giovani. Possiamo affermare che essi mantengono viva l’unità della parentela, conservando i contatti, con gli altri membri della famiglia, quali cugini, zii e parenti lontani, e fanno conoscere ai nipoti, vecchie storie e tradizioni famigliari. I nonni aiutano a conservare, il meglio delle vecchie tradizioni, e al contempo introducono nuovi eventi, legati alla loro vita, come le nozze d’oro, le nozze di diamante, o nell’organizzazione delle festività, delle vacanze e dei compleanni.

Inoltre danno sicurezza e protezione, specialmente nei momenti in cui compaiono problemi in famiglia. Essi sono capaci di accogliere ed essere per i loro nipoti, un rifugio sicuro, dove trovare appoggio, incoraggiamento e sostegno. I bambini sono fortunati, quando vivono un legame robusto, con i loro nonni. Per questa ragione, hanno, nell’educazione dei nipoti, un ruolo molto differente, ma al contempo complementare a quello dei genitori. I nonni sperimentano, nel rapporto con i bambini, l’emozione di vivere un rapporto speciale.

La cosa straordinaria, è che i nonni, pur avendo molti nipoti, a ognuno di questi, che sono unici e diversi, nel carattere e nella personalità, riusciranno a trasmettere emozioni, e vissuti esclusivi. Perciò le favole, i racconti del passato, le loro esperienze, i consigli, diventano per ognuno di loro, doni preziosi e unici.

I miei suoceri hanno 13 nipoti, ma con ognuno di essi, hanno un rapporto particolare ed unico. I miei figli, quando parlano dei nonni di Samedan, o dei nonni siciliani, raccontano che sono gentili, e che loro li fanno sentire persone speciali, questo vissuto, rende i nonni ai loro occhi, particolarmente preziosi, per degli esseri che si sono affacciati alla vita, prima come bambini, poi come adolescenti e in seguito come adulti. Essi, con i loro modi facilitanti, consentono ai nipoti, di scoprire, ciò, che non riescono ancora a vedere o sentire, e di conoscere ciò, che ancora non ha imparato. Quello che i nonni danno, è offerto attraverso un cuore sensibile e tenero.

Come ha scritto la Dottoressa Silvia Vegetti Finzi, l’autorevolezza dei nonni, è scavata nei loro sguardi profondi, nelle rughe del volto, nella voce calma e serena.

Si dice che i nonni, siano più elastici, di quanto non lo siano i genitori, ciò non significa che li viziano, ma al contrario offrono ai nipoti una dimensione diversa. In altre parole offrono loro una valvola di sfogo, che apre un’opportunità di rendere migliore, il rapporto con i genitori. La Dottoressa Vegetti Finzi scrive, che anche se molto piccoli, i bambini sono in grado di comprendere che i nonni, non sono la mamma e il papà. Non bisogna temere quindi che l’eccessiva indulgenza dei nonni, e le regole meno strette che danno, possa rovinare l’intervento educativo dei genitori. Semplicemente, il bimbo saprà che dai nonni può trovare una maggiore flessibilità e un poco di attenzione in più.

La ricchezza della relazione con i nonni

Essere nonni, quindi, significa trovarsi in una fase della vita, che li rende più accoglienti, e capaci di entrare in sintonia con le nuove generazioni, di sentirne vibrare le emozioni, di comprenderne i loro bisogni profondi, e di meravigliarsi insieme con loro, delle loro scoperte.

Nel passato la loro casa, era sovente nello stesso isolato, oggi, purtroppo, per svariati motivi, tra cui quello legato al lavoro, ubicato in altre città, o cantoni, se non, in altre nazioni, i nipoti sono privati, di questo immenso patrimonio interiore.

Sul versante opposto va detto, che in alcune circostanze, i nonni si trovano a fare da parafulmine, alle conseguenze psicologiche che un rapporto carente dei genitori, provoca nei figli. Quelli a loro affidati per un tempo prolungato, spesso non sono bambini, o ragazzi spensierati e tranquilli, giacché vivono, un disagio psicologico, che non è semplice, né comodo da gestire.

In altri casi per litigi tra nonni e genitori, questi ultimi privano i propri figli del rapporto con i loro nonni, questa scelta comporta la privazione di un amore importante e insostituibile.

L’arricchimento più bello, e importante che i nonni possono dare ai nipoti, infatti, viene dal racconto della loro vita, che è la storia di famiglia del bambino, quella che lui continuerà, quando costruirà la sua famiglia. Grazie ai loro racconti, il bambino potrà venire in contatto con il mondo legato alle sue radici, e potere poi raccontare ai suoi figli, chi è, e da dove viene.

Con la loro presenza, i nonni trasmettono direttamente, un messaggio che, ogni uomo, piccolo o grande che sia, figlio o genitore, comprende chiaramente. Il nipote, è prima di tutto un erede, non solo di un passato che ora non c’è più, ma anche di una storia reale e significativa che nasce, e che si proietta verso il futuro, dando una continuità alla loro vita e storia, in altre parole, i nonni vedono nei loro nipoti, il proseguimento della loro vita e del loro lignaggio.

Piaget, uno dei più gradi psicologi dell’età evolutiva, sostiene che l’intelligenza è la capacità di adattarsi all’ambiente, e all’evolversi della vita. I nostri nonni, si sono adattati ai moltissimi cambiamenti che la società, ha imposto loro. Possiamo asserire, con certezza, che nella loro vita, e nel loro cuore, risiede la radice, e la memoria dell’intelligenza.

La Nonnità

Che cos'è dunque la "nonnità"?  Una parola peraltro, poco conosciuta e che nessun vocabolario ancora riporta. La nonnità è l’offerta di amore, di disponibilità, ma anche di accoglienza. I nonni patiscono se i loro figli stanno male, pregano per loro, li sostengono in tanti modi, badano ai nipoti, nonostante i malanni legati all’età, e danno un aiuto, spesso anche economico. Ecco cos’è la nonnità! Una recente indagine del Dipartimento Federale Svizzero, stima che in svizzera i nonni investono circa 100 milioni di ore l’anno, nella cura dei nipoti, se tutte queste ore dovessero essere rimunerate, pensate, che il giro di affari, si aggirerebbe attorno ai 2 miliardi di franchi. Tuttavia può capitare che i figli non siano sufficientemente grati, per l’importante lavoro che i nonni fanno.

Come educatori "di complemento", essi possono avere la qualifica speciale di "Ambasciatori protagonisti", nel lavoro di edificazione di una memoria storica familiare. Essi, infatti, sono i testimoni per eccellenza della memoria, e della dimensione verticale dell’esistenza.

Terminiamo riconoscendo, il lavoro educativo, apportato dai nonni, che, con la loro presenza, aiuta in modo rilevante, il dialogo tra le generazioni. Questo riconoscimento costituisce una rete generazionale sana, promotrice di uno spessore affettivo, non comune nelle nuove generazioni. In questi presupposti del divenire, si trova la condizione, che la pedagogia della famiglia, chiama progetti educativi intenzionali. In sostanza, l’empatia dei nonni è il luogo, in cui la psiche si esprime in modo creativo, ed é ricca di contenuti.

La vecchiaia va promossa come un valore aggiunto, come una risorsa, una ricchezza, sotto tanti punti di vista: storica, morale, affettiva, religiosa ed etica. Mi fa male al cuore, quando i nostri nonni, vivono nella solitudine, dove la televisione o un animale domestico diventa il loro compagno. Non basta la sola sicurezza della pensione a fine mese, per invecchiare bene. Occorre avvalersi anche di un capitale di affetti e relazioni. C’é purtroppo, una parte di società, molto distratta, e ingrata, che, se non si ferma, e comincia a ragionare su cosa lascia per strada, nella sua fretta, non scoprirà mai, cosa é la nonnità. Una ricchezza umana di cui le giovani generazioni, hanno tanto bisogno, per riempire quella voragine morale, che il consumismo e ''l'usa e getta'' hanno provocato. Una società che si regge sul profitto a tutti i costi, e che si fonda sul motto: non produci ricchezza, allora sei un peso, non ha futuro. Un dono grande, che i nonni possono fare a se stessi, ai nipoti, e alle generazioni a venire è la narrazione scritta della loro vita, dei loro ricordi, della loro storia, ma soprattutto di ciò che più hanno amato. Una sorta di "Autobiografia".

È mio profondo convincimento, che sperimentare la nonnità, ci fa attraversare, nella sua pienezza, in un crescendo di emozioni e sentimenti, il sentiero dell’amore, che conducono a una crescita spirituale straordinaria. L’essere nonni, come sostiene il Dott. Sun Myung Moon, apre le porte del cielo e della santità, e immerge l’uomo nella sua interezza, in un percorso di sviluppo spirituale. Il rapporto nonno-genitore-figlio, è l’asse fondamentale, e il cuore dell'universo. Se, tutti noi comprendiamo, il profondo significato, del concetto di amore nel rapporto tri-generazionale, in altre parole, della relazione, nonno-genitore-figlio, entriamo nelle più alte sfere della cultura del cuore, e ci immergeremo nella parte più profonda del cuore di Dio.

Grazie.